Siamo alla fine della stagione estiva , ma la compagnia delle zanzare non vuole saperne di abbandonarci e in questo periodo sono agguerrita più che mai. Chi di voi , per difendersi dalle fastidiose punture, non hai mai aperto una confezione di zampirone? Credo un po’ tutti e avete fatto caso che ogni busta ne contiene due e sono completamente attaccati l’uno all’altro. Ecco qui arriva la difficoltà: dividerli. Mentre il fastidioso insetto vi sta attaccando gambe, braccia, faccia e qualunque superficie di pelle scoperta, siete intenti alla delicata separazione , un delicatissimo intervento di microchirurgia , una sfida alla perfezione. Iniziate dal centro e quando sembra che ce l’abbiate fatta , uno “schiok” rompe quell’attimo di felicità ritrovandosi con mille pezzetti in mano. Risultato, una quantità devastante di punture e il sistema nervoso messo a dura prova. Inizierete a dare fuoco ai rimasugli rimasti che dureranno pochi minuti senza fare alcun effetto.
° Iniziate dai bordi esterni degli zampironi nella parte inferiore, facendo una leggera pressione con le dita, in modo che si possano staccare;
°seguite il percorso a spirale verso il centro, dove le estremità sono di spessore maggiore per poterle applicare sul piccolo supporto metallico con base per posizionare lo zampirone quando acceso .
° mantenete la calma ed eseguite il tutto con attenzione e delicatezza.
Chissà se Gio Batta, è così che lo chiamavano gli amici, all’anagrafe Gian Battista Zampironi , inventore nel 1859 dello zampirone, aveva pensato a questo fastidioso problema. Nel suo laboratorio di Mestre iniziò a produrre la Zampirina, una polvere di piretro della Dalmazia, e un piroconofobo, poi denominato fidibus insettifugo. Questo composto uccide gli insetti agendo sul loro sistema nervoso.
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